IL CASO
Monsignor Domenico Sorrentino spiega il valore delle reliquie e come si possono ottenere: "C'è un apposito registro"
“Le reliquie? Sono soltanto un segno della presenza spirituale di un santo. Non operano in maniera magica”. Monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno interviene sul traffico online di reliquie, sollevato ormai una settimana fa dal Corriere dell'Umbria. Lo fa con un'intervista in cui ricorda, tra le varie cose come gran parte degli ultimi annunci pubblicati sui siti internet siano molto probabilmente solo dei falsi, e che questo commercio è condannato fermamente dalla Chiesa.
- Monsignore, cosa pensa di ciò che il Corriere dell'Umbria ha scoperto?
Ringrazio il Corriere per aver portato alla luce questo fenomeno. Il commercio delle reliquie di Santi o beati è fermamente condannato dalla Chiesa. Per una di esse riguardante il beato Carlo Acutis ho sporto denuncia alla magistratura.
- Sa che qualcuno ha messo all'asta persino il sangue del beato Carlo Acutis? È una truffa?
Penso proprio di sì. Nessuno ha il sangue del beato.
- Ci può spiegare come si ottengono le reliquie?
Per reliquie ex corpore del beato Acutis, la richiesta è fatta da parte di ecclesiastici e comunità cristiane sempre con l'autorizzazione del rispettivo vescovo che si fa garante del loro uso corretto. Le reliquie vengono distribuite del tutto gratuitamente, al massimo con una offerta libera al santuario per le spese.
- Sabato abbiamo visto l'annuncio di una reliquia del beato Carlo con la certificazione dal cardinale Stanislaw Jan Dziwisz: è un falso?
Penso di sì.
- Esiste un registro delle reliquie donate?
Il nostro ufficio per le reliquie ha un regolare registro che consente di risalire al richiedente. In questo periodo prima della canonizzazione, è stata legittimata anche la postulazione con la famiglia del Beato. Certamente lo ha fatto con analoghe precauzioni.
- Nel suo libro “Carlo Acutis sulle orme di Francesco e Chiara d'Assisi” c'è un capitolo proprio sulle reliquie, in cui si allertano i fedeli nei confronti di atteggiamenti e prassi sbagliate. E' stato profetico?
Il libro illustra tutta la spiritualità del prossimo Santo. Chi lo legge sarà spinto certamente a non diventare complice o vittima di un mercato così ripugnante.
- Secondo lei chi è che acquista queste reliquie, vere o false che siano?
Chi ne fa mercato è sicuramente da riprovare. Forse tra gli acquirenti ci sono persone in buona fede. A tutti vorrei ricordare che le reliquie sono soltanto un segno della presenza spirituale di un santo. Non operano nulla in maniera magica. Ad ottenere grazie dal Signore è la preghiera fatta con fede. La Chiesa fa venerare le reliquie soprattutto per invitare i fedeli ad imitare i santi e a diventare santi.
- Dopo la nostra inchiesta lei ha sporto denuncia. Nei siti online ci sono moltissimi annunci che riguardano altri santi, persino San Francesco. Ci sono altre denunce?
Non saprei. Spero comunque che la mia denuncia sia un segnale che contrasti vivamente questo fenomeno.
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