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Assisi, Enrico Delle Serre (portavoce Piam): "Disabilità non un limite, ma diversità che arricchisce"

Anna Maria Minelli

05 Settembre 2024, 12:25

Enrico Delle Serre

Enrico Delle Serre

Enrico Delle Serre, 27 anni, è il portavoce nazionale della Piam, Piattaforma italiana degli autorappresentanti in movimento. E’ la prima piattaforma in Italia creata da Anffas per dare voce alle persone con disabilità intellettiva e disturbi del Neurosviluppo. Sarà presente al Cortile di Francesco il 15 settembre, con l’incontro sul tema Diversità: dallo stigma alla cura.
- Lei è il portavoce nazionale Piam - Anffas, chi rappresenta e quali sono le finalità dell’associazione?
Anffas ha realizzato un progetto che si chiama Io Cittadino per aiutare tutte le persone con disabilità intellettiva a capire come poter diventare Auto rappresentanti e ha formato la Piam Piattaforma italiana autorappresentanti in movimento. Io sono stato eletto portavoce nazionale della Piam, ovvero la persona che parla per sé per tutte le persone con disabilità di Anffas. Il principale obiettivo della Piam è quello di garantire i diritti delle persone con disabilità e permettere che le stesse diventino cittadini attivi promuovendo inclusione, eliminando discriminazioni, e diffondendo la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Grazie ad Anffas e Piam, le persone con disabilità possono esprimere le proprie idee su assistenza, diritti, e questioni di cittadinanza e umanità.
- Quale è il messaggio che intende portare al Cortile di Francesco?
Al Cortile di Francesco parlerò di come la disabilità, ancora troppo spesso, porta con sé un fardello di pregiudizi, discriminazioni e limitazioni e di come noi, persone con disabilità, siamo pronte per rompere quelle catene e celebrare la bellezza e la forza di coloro che vivono con una disabilità che non deve più essere vista come un limite, ma come una diversità che arricchisce la nostra comunità. Purtroppo l’auto rappresentanza e l’autodeterminazione non ricevono abbastanza supporto nel nostro Paese ed è per questo che sottolineerò l’importanza di essere prima di tutto persone.
- Ha sottolineato in un intervento di chiusura ad Expo Aid 2023 come le persone con disabilità intellettiva vengano considerate come invisibili. In che modo si possono contrastare stereotipi e preconcetti e come far valere i propri diritti?
ExpoAid 2023, con il tema “Io, persona al centro”, ha evidenziato l’importanza di attuare la Crpd e dare voce alle persone con disabilità, spesso ignorate e invisibili. Nel mio monologo di chiusura, ho sottolineato che, con i giusti sostegni, possiamo superare stereotipi e contribuire alla società. Per far valere i nostri diritti e creare un mondo inclusivo, dobbiamo essere uniti. Siamo più della nostra disabilità; siamo persone con una voce, e attraverso l’inclusione e le buone prassi, possiamo dimostrare alla società il nostro valore.
- E’ diplomato al liceo artistico e appassionato di fumetto. Anche l’arte può essere un veicolo per l'inclusione?
Sì, ho scelto il liceo artistico perché attraverso l’arte mi connetto con il mondo esterno. Il mio sogno è infatti diventare un fumettista poiché l’arte mi ha aiutato a favorire l’inclusione sociale, a combattere l'isolamento e il bullismo ma soprattutto è per me un mezzo per esprimere emozioni, pensieri e idee che possono essere difficili da comunicare verbalmente. L’arte unisce e crea inclusione perché è per me uno strumento di advocacy, che mira a sensibilizzare il pubblico sulla disabilità ed è utile a raccontare le proprie esperienze di vita affinché possano essere sfidati stereotipi e pregiudizi.
- In che modo il messaggio di San Francesco e dei francescani può essere oggi ritenuto attuale e quale è il contributo che può dare al mondo?
San Francesco ha sempre riconosciuto il valore di ogni persona, indipendentemente dalle sue condizioni. Questo principio è cruciale nella disabilità, sottolineando la dignità inviolabile di ogni individuo. Il concetto di fraternità può ispirare una società inclusiva, in cui le persone con disabilità sono parte integrante della comunità. La comunità francescana può contribuire promuovendo iniziative di inclusione e una cultura solidale, basata su aiuto reciproco, rispetto e valorizzazione delle differenze, per rendere la società più inclusiva e migliore, valorizzando ciò che si ha piuttosto che ciò che manca.

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