ACQUASPARTA
Dall'Umbria all'Europa, per un itinerario culturale delle api e del miele, a partire dal partenariato Italia-Slovenia. Muove in questa direzione l’attività della Fondazione Meleiros, ente del terzo settore impegnato nella diffusione di una cultura apistica eco-sostenibile, attraverso più settori di intervento - naturalistico, socio-educativo, storico-archeologico e linguistico - che, in occasione della recente Giornata mondiale delle api, ha promosso in Umbria due importanti appuntamenti.
Il primo, con la proiezione non soltanto per le scuole dei docufilm “More than honey” e “Honey land” e il confronto su “Nuove alleanze per le api e la biodiversità”, arricchito dall’intervento dell’ambasciatore della Repubblica di Slovenia in Italia, Matjaz Longar, con il supporto di Breda Korosec, ministro plenipotenziario, ha potuto contare su un co-organizzatore e partner tecnico-scientifico di prim’ordine come Felcos Umbria, associazione di Comuni umbri che promuove politiche e pratiche di sviluppo sostenibile, e che a suo tempo, unitamente ad altre associazioni del settore, ha dato vita all’iniziativa dei Comuni amici delle api. Di questa rete, in provincia di Terni, fa parte anche Acquasparta che ospita nel suo immobile più prestigioso, palazzo Cesi, culla del metodo scientifico e sede della prima Accademia dei Lincei, proprio la Fondazione Meleiros.
Quest’ultima gestisce la sala immersiva “Be to bee”, realizzata dalla società Euromedia di Terni che consente un’esperienza unica nel mondo delle api, un luogo dove la storia incontra la modernità e la scienza si fonde con l'arte della rappresentazione digitale.
“Il 2025 – spiega Mirko Pacioni, presidente della Fondazione Meleiros – ad Acquasparta è un anno speciale. Si celebrano, infatti, i 400 anni dell’Apiarium, il primo manifesto scientifico della storia dell’umanità che descrive minuziosamente le api nelle loro caratteristiche, virtù e anatomia, che il principe Federico Cesi e i fondatori Lincei donarono a Maffeo Barberini, Papa Urbano VIII, importante mecenate che promosse le arti e l’architettura”. A palazzo Donini, intanto, si è rivelato pieno di stimoli l’incontro dei vertici della Regione con l’ambasciatore Matjaz Longar e la dottoressa Breda Korosec. È stato possibile accennare ai tanti elementi in comune sotto il profilo ambientale, apistico, agro-ecosistemico e culturale tra i territori dell’Umbria e della Slovenia. Tra le altre, è emerso il valore di “Proud to bee quarry”, innovativo progetto di rigenerazione del territorio regionale, coordinato dall'ingegnere Simone Padella della Regione Umbria, attraverso il posizionamento di arnie all’interno della cave, all’avanguardia nel panorama nazionale. Il prossimo appuntamento è previsto per il mese di settembre in Slovenia.
Nei giorni scorsi, intanto, a Roma, accogliendo l’invito dell’Ambasciata al ricevimento per la festa nazionale della Repubblica di Slovenia, in rappresentanza dell’Umbria hanno partecipato l’agronoma Erica Bernasconi, del servizio Agricoltura sostenibile della Regione, ed il dottor Mirko Pacioni.
“Dal cuore verde d’Italia – sottolinea quest’ultimo – è iniziato un percorso virtuoso, condiviso e di tenore internazionale, che prossimamente intende ampliare gli orizzonti coinvolgendo ulteriormente popolazioni, genius loci, enti locali, aziende agricole e apistiche, realtà del settore singole e associate. Per un presente e un futuro sempre più sostenibili, per la tutela di api da miele, insetti impollinatori e ambienti tipici, e per la valorizzazione e la promozione di produzioni tipiche”.
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