Perugia, Mahmood in concerto a L'Umbria che Spacca: scaletta e foto

Se non era la serata più attesa, poco ci mancava. Perché portare a Perugia Mahmood, il vincitore di due Festival di Sanremo (nel 2019 con Soldi e nel 2022 con Brividi, duettando con Blanco) e che conta oggi 31 dischi di platino e 8 dischi d’oro in Italia, 6 dischi di platino e 3 dischi d’oro all’estero ed ha oltre 3,5 miliardi di stream totali all’attivo, non è roba da tutti. E la risposta del pubblico non si è fatta attendere. Quando il cantautore milanese venerdì sera, poco dopo le 22.45, è salito sul palco de L’Umbria che Spacca allestito ai Giardini del Frontone, la folla è andata letteralmente in visibilio. Dai ragazzi appostati nelle prime file dall’apertura dei cancelli ai tanti, tantissimi bambini, molti dei quali sulle spalle dei genitori, in migliaia hanno cantato e ballato sulle note dell’artista milanese, alla seconda data del Summer Tour iniziato mercoledì scorso a Termoli.

Giochi di luci e coreografie hanno incantato il pubblico per più di un’ora e mezzo: tra loro, c’erano anche la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi - che si è fatta immortalare con Mahmood in uno scatto pubblicato sulle storie di Instagram -il segretario regionale del Pd Tommaso Bori e il nuovo direttore tecnico della Fiorentina Roberto Goretti.

Accompagnato dalla sua band, che vede Francesco Fugazza alla chitarra, Marcello Grilli alla tastiera e Elia Pastori alla batteria, e dalle coriste Arya Del Gado e Debora Cesti, Mahmood ha portato sul palco molti brani del suo repertorio: da Cocktail d’amore a Nel tuo mare, fino alla commovente Stella cadente, ma anche - e soprattutto - Brividi, Rapide, Soldi e Tuta Gold, forse le canzoni più attese, con queste ultime due che hanno chiuso il concerto.
Non sono mancati nemmeno momenti più divertenti e scambi di battute e regali con il pubblico, che ha chiesto anche alcune canzoni da cantare a cappella all’artista, che non si è tirato indietro.
Insomma, un Mahmood da Brividi ha conquistato, o meglio, spaccato, ai giardini del Frontone. Scusate se è poco.