POLITICA
A Marco Rizzo, in visita alla nostra sede centrale, abbiamo posto alcune domande. Rizzo vanta una lunga carriera politica e oggi è coordinatore nazionale di Democrazia sovrana popolare. Per lo stesso partito, ha annunciato di candidarsi presidente alle prossime elezioni regionali dell’Umbria.
- Marco Rizzo, un lungo passato da comunista, ora coordinatore nazionale e candidato alla presidenza dell’Umbria di Democrazia sovrana popolare. Una metamorfosi con qualche contraddizione? O una coerente scelta politica?
Io ho fatto della coerenza la stella polare della mia politica e sono convinto che almeno da 10-15 anni a questa parte il tema della difesa delle classi popolari sia da affrontare con forza e determinazione, perché oggi si estende non solo alla classe lavoratrice, ma anche al ceto medio e, quindi, a commercianti, artigiani, partite Iva, piccoli e medi imprenditori. Questo tema dell’unione tra il certo medio e le classi popolari, le classi lavoratrici è fondamentale nelle scelte che ho fatto.
L’unità di popolo può avvenire solo con la sovranità e in Europa abbiamo visto le nazioni europee che l’hanno persa.
Con l’entrata dell’euro la situazione economica e sociale delle classi popolari è peggiorata. Si può girarla come si vuole, però questa è la sostanza e, quindi, l’elemento della sovranità, oggi, è strategico per chi vuole stare dalla parte delle classi popolari.
Io, dunque, credo di essere coerente: ho 65 anni, ho fatto tre volte il deputato, una volta l’europarlamentare, ma qualcuno pensa che faccio politica perché cerco una poltrona? Io faccio politica perché ci credo. Sono nato in un quartiere periferico di Torino da un padre operaio della Fiat, dormivo nell'ingresso di casa con il letto che veniva giù la sera e si tirava su la mattina. A 34 anni sono diventato deputato, credo di dover restituire i privilegi che la politica mi ha dato e, quindi, insieme ad altri, stiamo mettendo a punto una vera e propria nuova teoria politica. Non veniamo in Umbria a fare un’offerta elettorale, non siamo dei piazzisti. Io sto cercando di costruire, di regalare al nostro Paese un sogno di prospettiva.
L'intervista integrale nel Corriere dell'Umbria di lunedì 30 settembre.
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