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La rievocazione

Fratta dell'Ottocento, Umbertide in festa: garibaldini, briganti, danze, cibo povero e cannonate. Ecco il programma

Federico Sciurpa

29 Agosto 2024, 11:41

Ci sono gli eroi, tutti. Quelli che hanno fatto la storia. Sempre giovani e belli. Garibaldi col poncho, i suoi uomini e il codazzo di donne; pure il cavallo leggendario. Ci sono i briganti nascosti nei vicoli dell’antica Fratta (oggi Umbertide), le botteghe di mestieri poi scomparsi, i bordelli e i numeri circensi, osterie e umili taverne. Ecco le cannonate dei francesi, gli scontri con gli austriaci; bersaglieri, balordi e guardie del re. Soprattutto tanti popolani: povera gente che gioca, danza e canta come una volta. Come nell’Ottocento, appunto. Perché questa di Umbertide (oggi giovedì 29 agosto dalle 18 l’apertura, l’ultimo giorno) è una rievocazione storica sì, ma senza ortodossie. Una di quelle che si intrecciano col divertimento, fino a diventare una festa popolare dedicata a un secolo straordinario. Migliaia di persone si riversano così ogni anno nel centro della cittadina dell’Altotevere per prendere parte o assistere (le due coincidono, spesso) a uno degli appuntamenti più originali dell’Umbria. La Fratta dell’Ottocento è riuscita infatti ad arrivare a tanto nel giro di un pugno di anni, poco più di 20 (23 per l’esattezza). Da quando cioè Gabriele Violini, Achille Roselletti, Luciano Bettucci, Adriano Bottaccioli e non ultima Simona Baldi, con l’amministrazione comunale dell’epoca, seguirono (da zero) una intuizione: una manifestazione capace di far rivivere usanze dell’Ottocento col rigore dei costumi e delle pratiche nell’antica Fratta col coinvolgimento della gente a passeggio. Emozionare senza invadere. Un progetto spettacolarizzato, ogni anno, con appuntamenti sempre diversi (il cartellone è ricco), portato avanti da una sorta di comitato con in testa l’Accademia dei Riuniti, l’associazione Fratta dell’Ottocento col coordinamento artistico di Achille Junior Roselletti che ha afferrato con allegro amore il testimone lasciato dall’indimenticato padre. Tutte le associazioni di Umbertide, le taverne e i commercianti partecipano in maniera attiva, mix che è il segreto dell’appeal della Festa dell’Ottocento; il suo cuore nell’atmosfera, nella magia dell’anima popolare, la stessa che staglia il risveglio e il fermento del secolo. La location è diffusa (questa edizione si estende a via Garibaldi e alla Collegiata) e curata: un centro storico da riscoprire per residenti e visitatori, vestito da Ottocento. Un secolo di cambiamenti e ciò che ne consegue, anche in contraddizioni (la Fratta del Medioevo era un borgo bellissimo ndr). Spari, canti, balli, suoni e cibo del tempo (ricette povere locali per questo oggi di lusso): la Fratta ogni anno stupisce e strega grandi e piccoli perché questo è un viaggio nella storia, dove sentirsene parte - una sorta di radicata identità - è facile. Naturale. Anche solo per una notte. In una delle tante taverne; senza chiudere gli occhi. Tutto il dettaglio del programma

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