Assisi
“Non sarà un G7 simbolico. Il mio proposito principale è quello di dare concretezza alla carta di Solfagnano, che i paesi partecipanti firmeranno tra meno di un mese qui in Umbria e che al centro avrà una visione di base: quella di passare dall’assistenzialismo alla valorizzazione”. E’ quanto ha dichiarato domenica 15 settembre il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che ha preso parte al panel Diversità: dallo stigma alla cura, che si è tenuto ad Assisi nell’ambito del programma del Cortile di Francesco. Il ministro Locatelli sarà in Umbria anche oggi, lunedì 16 settembre, per un altro incontro propedeutico al G7. “Sarà solo il primo” ha aggiunto Locatelli, “poi si deve continuare e lo faremo con gli aspetti pratici della carta che sottoscriveremo, noi come Italia abbiamo già iniziato a farlo con la riforma che stiamo mettendo in campo”. “Dall’appuntamento di ottobre – ha detto inoltre – usciremo con il rafforzato convincimento che ognuno di noi, non solo i grandi della terra, a partire dai comportamenti quotidiani, possa contribuire a cambiare la prospettiva. Una prospettiva che si evolve se modifichiamo lo sguardo con cui osserviamo, se ci convinciamo veramente tutti che non basta la cura, e che negli altri dobbiamo vedere potenzialità e talenti, non limiti. Infatti il sottotitolo di questo G7 Inclusione e Disabilità è diritto di tutti alla piena partecipazione alla vita civile, sociale politica”.
Accanto al ministro Locatelli, hanno preso parte al confronto la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, la presidente dell’istituto Serafico di Assisi, Francesca Di Maolo, il portavoce nazionale PIAM, Piattaforma italiana degli autorappresentanti in movimento e di Anffas, Andrea Delle Serre e la influencer e content creator, Benedetta De Luca.
Ad assistere al partecipato evento, moderato da Sergio Casagrande, direttore del Corriere dell’Umbria e dei quotidiani del Gruppo Corriere, che si è tenuto nella sala stampa del Sacro Convento, tra gli altri, il prefetto di Perugia, Armando Gradone, la sindaca di Assisi e presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti, il questore di Perugia, Fausto Lamparelli, il comandante provinciale dei carabinieri di Perugia, colonnello Sergio Molinari e la presidente dell’osservatorio regionale sulle condizioni delle persone con disabilità, Paola Fioroni.
Il primo a trascinare la commossa platea nel cuore della questione è stato proprio Enrico Delle Serre, con la sua toccante testimonianza: “Ho 27 anni e ho un disturbo dello spettro autistico, il mio sogno è diventare fumettista perché l’arte mi aiuta a comunicare con il mondo e vincere discriminazioni e stigma sociale. Questo evento rappresenta per me e per tutte le persone a cui posso dare voce un importante momento di confronto ed è per questo che voglio dire che ancora oggi la disabilità porta con sé pregiudizi e discriminazioni, e noi siamo qui per rompere quelle catene e celebrare chi deve vivere con la disabilità. Che non deve più essere vista come un limite ma come una diversità che arricchisce: abbiamo tanto da insegnare e trasmettere, vogliamo le stesse opportunità di tutti. E la comunità francescana, con i valori di San Francesco può dare un grande contributo per l’inserimento di persone con disabilità. Noi vogliamo che la nostra sia l’ultima generazione a dover vivere con pregiudizi e discriminazioni”. Quelle stesse che ha detto di aver vissuto la influencer e content creator, Benedetta De Luca: “Quando sono nata a mia madre hanno detto che non avrei vissuto più di un anno. Non è stato così, un medico, il primo che chiese il mio nome e non mi trattò come un caso, disse ai miei genitori che ero come libro di musica caduto in una bacinella piena d’acqua, le cui pagine andavano recuperate con delicatezza. E così è stato. Ma il percorso non è stato e non è semplice: a scuola ad esempio ho sofferto molto per il bullismo di cui sono stata vittima non solo da parte dei ragazzini ma anche e soprattutto da parte di un’insegnante che mi disse che non sarei potuta andare in gita con loro a causa delle barriere architettoniche. Ma vedete, è il contrario: se non ci fossero barriere non ci sarebbe disabilità. La disabilità diventa un peso quando l’ambiente non è pronto ad accoglierla. Io credo che i tempi siano maturi per questa accoglienza. In fondo, lasciatemelo dire, siamo tutti un po’ diversi”.
La presidente del Serafico, Francesca Di Maolo ha raccontato l’encomiabile lavoro che si fa nell’istituto che dirige per i ragazzi con gravi e gravissime disabilità.
“I nostri bambini e ragazzi, immersi nel buio, o nel silenzio, o costretti all’immobilità - ha detto con tutta l’umanità che la contraddistingue - trovano il modo di vivere e sorridere grazie a braccia, mani e gambe di chi, come noi, li aiuta. Ma non basta la cura. Ogni vita ha dignità e non esiste una vita che non sia degna di essere vissuta. Non siamo tutti uguali, ma attraverso la fratellanza tutti possono avere eguale dignità ed è molto importante che la politica sia così attenta a questi temi”.
A raccogliere la sfida della concretezza è stata poco dopo la presidente della Regione, Donatella Tesei, che ringraziando Benedetta De Luca ed Enrico Delle Serre per le loro testimonianze, ha detto: “Passeremo dalle parole ai fatti, mettendo le persone con diversità al centro. Non basta parlare di inclusione e fratellanza, serve agire e noi lo stiamo facendo, ad esempio con la possibilità di creare dei percorsi di inserimento lavorativo che non sia lavoro di necessità, ma di soddisfazione, anche per chi ha delle disabilità. Fortunatamente stiamo assistendo a un vero cambio di paradigma, il governo sta mettendo molta attenzione a questo tema e siamo orgogliosi che sia stata scelta proprio l’Umbria per il primo G7 su disabilità e inclusione”.
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